IL CACCIATORE D’IMMAGINI - L’arte di Joseph Cornell (Charles Simic)

 

 IL CACCIATORE D’IMMAGINI

L’arte di Joseph Cornell

(Charles Simic)

⭐⭐⭐⭐ ⭐


 

Charles Simic sogna di incontrare Joseph Cornell per strada e di intrattenere con lui ‘un’alchimia combinatoria’ in cui il linguaggio scritto (poetico) dello stesso C. Simic incontra il linguaggio visivo (artistico) di J. Cornell.

C. Simic, tramite la sua poetica ci accompagna alla scoperta di J. Cornell tanto che:

  • Camminiamo lungo le strade in cui ‘Cornell cammina e osserva.’ Per Cornell, che è un attento osservatore, ‘la città ha un numero infinito di oggetti interessanti in un numero infinito di luoghi improbabili.’
  • Scopriamo la sua banalità e insignificatività: ‘ La banalità è miracolosa se vista nel modo giusto, se riconosciuta […] essere immerso in un mondo di totale felicità in cui ogni cosa insignificante si impregna di significato …’
  • Ci mostra la sua capacità creativa ‘d’inventarsi un suo mondo a partire dai frammenti di quello esistente’.

A proposito, avete mai sentito parlare delle Scatole di Cornell? Io le ho scoperte facendo delle ricerche per la mia tesi di laurea e ne sono rimasta affascinata.

Vi mostro una delle sue creazioni che argomentai ai fini della tesi e di cui, ho in questo testo trovato un passo che mi ha restituito una dimensione ancora più profonda di questo artista:


 

“Non sorprende che dalle scatole volti infantili ci fissino fino a confonderci, e che abbiano l’aria sognante dei bambini intenti al gioco. La loro è la solitudine felice di un tempo senza orologi dove i bambini sono i signori del mondo. Le scatole di Cornell […] ci invitano […] a rivivere i sogni della fanciullezza.”

Ps. Sapete che alcuni disegni originali del Piccolo Principe di Antoine de Saint – Exupery furono ritrovati nelle collezioni di J. Cornell?

J. Cornell è un artista che ha concentrato nella sua espressione artistica la sua vita. Le scatole racchiudevano quello che erano sia i suoi sogni sia la sua realtà vissuta assemblati in un’immagine che segnava una continuità tra passato e presente.

Anche noi forse abbiamo le nostre scatole in cui conserviamo e accumuliamo ricordi nel corso del tempo. Quando le riapriamo e li riprendiamo in mano, il nostro occhio e la nostra mente tornano indietro nel tempo rimembrandone il vissuto che potrebbe assumere anche un significato diverso (più o meno importante) e a questi ne aggiungiamo dei nuovi perché è insito in noi esseri umani vivere anche di ricordi.

Come Cornell abbiamo la nostra Piccola Scatola:

Alla piccola scatola crescono i primi denti
E le crescono la sua piccola lunghezza
La sua piccola larghezza il suo piccolo vuoto
E in generale tutto quello che ha

La piccola scatola continua a crescere
E ora le sta dentro l'armadio
in cui prima era dentro lei

E continua a crescere e ancora e ancora
E ora le stan dentro la stanza
E la casa e la città e la terra
E il mondo in cui prima era dentro lei

La piccola scatola si ricorda della sua infanzia
E dalla gran nostalgia
Diventa di nuovo una piccola scatola


Ora nella piccola scatola
C'è tutto il mondo in miniatura

Potete facilmente infilarla in tasca
Facilmente rubarla facilmente perderla

Proteggete la piccola scatola

(Vasko Popa)
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