FIORE DI ROCCIA (Ilaria Tuti)

 

FIORE DI ROCCIA 

(Ilaria Tuti)

⭐⭐⭐⭐⭐


 

Cosa unisce Agata, Viola, Lucia, Caterina, Maria e altre Donne, oltre agli scarpetz e alle gerle che prima portavano ‘infanti, corredi delle spose, cibo che dà sostentamento, legna che scalda corpi e cuore’ ma che ora indossano per essere ‘portatrici’?

 “E’ questo che siete. Fiori di Roccia aggrappati con tenacia a questa montagna, Aggrappati al bisogno sospetto, di tenerci in vita.”

Agata, insieme alle sue compagne con ‘le gonne del colore di corolle, i capelli sfuggiti ai fazzoletti’ si offrono per essere portatrici di beni necessari (medicine, armi) al fronte alpino durante la Guerra Bianca svoltasi tra il 1915 e il 1918.

Agata ci racconta la loro vita in questo frangente: una vita fatta di speranze a volte infrante, di angoscia e paura. Nonostante questo, sono “[…] fiori aggrappati con tenacia a questa montagna. Aggrappati al bisogno, sospetto, di tenerci in vita”.

Non avevo mai sentito parlare delle Portatrici e questo romanzo mi ha avvicinato ad un argomento che secondo me è trascurato e sconosciuto persino dai testi scolastico universitari. Credo che invece, sia nostro dovere far conoscere questa storia, ed io per quello che mi sarà possibile, lo farò.

Ogni capitolo mi ha letteralmente emozionata e commossa: era come se anche io in un certo senso fossi insieme ad Agata e vivessi insieme a lei il suo dolore e la sua disperazione. Percepivo anche io la sua solitudine, quelle lacrime che faticavano a scendere, quel cuore dilaniato …

  • Ho pianto di fronte al suo addio al Capitano Colman e ho vissuto anch’io quella lotta interiore su cosa sia veramente giusto fare.

“Non desidero sacrifici, non chiedo assalti che tanto non potranno mai riportarlo indietro. […]”

  • E non so se io avrei avuto un coraggio tale da rischiare persino la mia vita salvando un nemico!

“Non c’è atto d’amore o d’odio che non renda schiavi […]”

Un romanzo che ognuno di noi dovrebbe leggere sia per conoscere una parte di storia forse poco conosciuta ma anche per imparare meglio l’empatia e il suo significato.

Tramite questo viaggio fatto insieme alla nostra Agata, nella sua vita personale e nel suo travaglio interiore, si comprende meglio cosa significhi la perdita e la mancanza di chi si ama, la resistenza contro chi abusa del proprio potere e l’importanza di valori come giustizia e bontà. È una lettura che commuove, tocca il cuore e come ci conferma Agata “quando tutto attorno a me era morte, io ho scelto la speranza”.

Terrò questa frase in mente, la trascriverò e quando mi troverò ad affrontare la vita in tutto e per tutto la voglio rileggere e ricordare con lo stesso atteggiamento di Agata nei confronti del Capitano Coleman “Non ti ho mai dimenticato, amico mio, uomo che per primo mi hai guardato come tua pari, insegnandomi a prendere il posto che mi spettava nella vita. Mi hai salvata da me stessa. […]”

Questa lettura può veramente ‘incoraggiarci ad essere migliori’

Cosa state aspettando? 

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