WINNIE PUH
(Alan Alexander Milne)
⭐⭐⭐⭐ ⭐
Conoscete Winnie the Pooh? Io si! Vi confesso che lo conobbi per la prima a volta tra i banchi di scuola quando andarci con tutto ciò che lo raffigurava era ‘di moda’ (e per me lo è ancora oggi).
Inoltre, conservo gelosamente da tantissimi anni, il peluche che mi portò mia nonna da Disneyland di Orlando (America) e che ogni volta che lo guardo, mantiene viva quella parte bambina che è sempre presente in me.
Scoprire che Winnie the Pooh è stato prima di tutto un libro per bambini non ha fatto altro che alimentare la mia passione per la lettura andando alla ricerca di questo tesoro scritto da Alan Alexander Milne, illustrato da Ernest HowardShepard ed edito nel 1926 a cui fece seguito il secondo volume intitolato LA STRADA DI PUH.
In questo primo volume conosciamo alcuni amici di Winnie che sono:
Christopher Robin: il nome è ispirato proprio al figlio di Alan Alexander Milne. Inoltre, furono proprio i peluche dello stesso C. robin ad ispirare il padre nella stesura dei racconti di Winnie Puh
Isaia: Ih – Oh
Porcelletto: Pimpi
Coniglio: Tappo
Kan: Mamma Canguro
Guro: Roo
Gufo
Il libri si articola in 10 racconti, in cui i personaggi sopra citati si trovano a vivere la loro quotidianità in modi inaspettati anche per loro.
Ognuno di loro, volente o nolente fa i conti con le proprie difficoltà e con queste affronta la vita:
- Cristopher Robin, ad esempio, vive in un mondo tutto suo. Proprio in questo mondo composto da Winnie e dagli altri, riesce ad essere compreso e soprattutto a sentirsi veramente apprezzato. Dai racconti si evince che è un bambino in grado di leggere e scrivere eppure commette alcuni errori ortografici che però, nel Bosco dei 100 Acri non sono più considerati errori ma sono un mezzo indispensabile per comunicare un messaggio scritto.
- Isaia invece, è un personaggio cupo e depresso; si tiene costantemente ai margini e non riesce a integrarsi. Eppure, in due racconti in cui sembra non avere speranze – in un racconto ha perso la coda e in un altro il palloncino per il suo compleanno è scoppiato – Winnie, nel suo modo ingenuo e se vogliamo anche bizzarro, gli mostrerà come sia possibile trasformare una situazione negativa in una positiva. Anche se contro certi stati d’animo come la depressione, purtroppo non basta uno schiocco di dita, un piccolo gesto ma sincero e genuino può alleggerire un cuore pesante.
Che tenerezza nel mio cuore quando, nell’ultimo racconto, Winnie riceve in regalo “matite Blu, Matite Rosse, Matite Verdi […] E ognuna di queste cose meravigliose aveva il proprio posto in una Scatola Speciale che si chiudeva con uno scatto quando la si faceva scattare. Ed era per Puh.”
Voi avete la Vostra Scatola Speciale?
Ogni volta che leggo la parola scatola, penso sempre ad un artista, Joseph Cornell, per il quale la scatola non era semplicemente un contenitore ma era dotata di vita propria la cui essenza era racchiusa proprio negli oggetti di cui si componeva.
Io anche ho la Mia Scatola Speciale fatta sia di tangibilità ma anche di emozioni e sensazioni che fanno parte del mio essere e che come Winnie Puh, tengo strette perché non sono disposta a barattarle con niente e nessuno.
Se non avete mai rinnegato la vostra parte infantile oppure volete ritrovarla allora questa lettura fa al caso vostro! Lasciate che le avventure di Winnie Puh e dei suoi amici vi facciano vivere momenti spensieratamente pensierosi in tutta la loro meravigliosa ingenuità.
“Porcelletto stava seduto per terra di fronte alla porta e soffiava allegramente un soffione, chiedendosi se sarebbe stato quest’anno, l’anno prossimo, una volta o l’altra o mai.”
Ps. Sapevate che esistono veramente i peluche a cui si ispirò Alan Alexander Milne quando scrisse i racconti dedicati a Winnie Puh? I peluche sono oggi conservati alla New York Public Library.
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