CARO MR. HENSHAW (Beverly Cleary)

 CARO MR. HENSHAW

(Beverly Cleary)

⭐⭐⭐⭐⭐

 

Non conoscevo l’autrice Beverly Cleary per cui quando mi fu proposto questo titolo, incuriosita dalla copertina, dalla trama e dal genere (lettura per ragazzi), decisi di acquistarlo e finalmente, una sfida e alcune tracce di lettura legate a delle Reading Challenge a cui partecipo, hanno creato l’occasione adatta.

Leigh Botts, che da sempre ammira lo scrittore Boyd Henshaw, a seguito di un compito affidatogli dalla sua insegnante ovvero ‘fare delle ricerche sugli autori per migliorare il proprio modo di scrivere’, scrive proprio allo stesso Mr. Henshaw allegando un elenco di 10 domande.

Mr. Henshaw risponde alla sua lettera ponendogli a sua volta altrettante domande a cui però Leigh risponde ‘svogliatamente’ senza rendersi conto che ad ogni quesito corrisponde una risposta introspettiva che indaga la vita e l’emotività del giovane, il quale deciderà persino di tenere un diario personale nel quale si rivolgerà al Caro Mr. Henshaw – Per – Finta …

Mettere nero su bianco sarà per Leigh necessario al fine di comunicare quello che non riesce a dire a parole, capire e accettare consapevolmente persone, circostanze e situazioni che non potrà cambiare.

Ho letto questo romanzo tutto d’un fiato sia per la sua semplicità stilistica ma anche perché mi è stato impossibile interrompere questo ‘dialogo’ a tu per tu con Leigh. Leggere la sua corrispondenza e il suo diario mi rendeva partecipe di pensieri e preoccupazioni lecite ma a volte anche troppo pressanti per un bambino di 11 anni.

Ad esempio, potrebbe sembrare una cosa quasi da nulla che ci fosse qualcuno intento a rubargli continuamente il cibo dal portapranzo, uno scherzo tra bambini: eppure, questa situazione lo snervava anche perché si aggiungeva il fatto di non avere un papà presente che stesse lì ad ascoltarlo, tutelarlo e difenderlo. Presa coscienza dell’assenza, sfrutta il proprio interesse per la lettura per fare delle ricerche e trovare una soluzione intelligente e a mio avviso geniale.

Ho empatizzato subito con Leigh, sin dalla primissima lettera riportata nel romanzo, quando ancora piccolo (seconda elementare), scrivendo al Caro Mr. Henshaw fa alcuni errori come Abbaiamo e Il tuoamico. Questo errore nella lettera successiva è scritto correttamente ovvero Il tuo amico (terza elementare) e in quella ancora dopo si firma persino Il tuo miglior lettore (quarta elementare) e poi Cordiali saluti (quinta elementare).

In questo crescere così progressivo non sono riuscita ad essere indifferente perché per me è significato leggervi l’innocente ingenuità di un bambino in cerca di un amico di penna, del quale non sente la voce parlata ma quella scritta. Il foglio, la penna e la scrittura sono un filtro contro ogni giudizio e l’occasione per dire quello che a voce non riesce ad esprimere.

Anche io ho un diario ma ultimamente lo prendo in mano, lo guardo e lo ripongo: questo perché a volte preferisco non soffermarmi a pensare. Eppure, Leigh ha sfidato i propri sentimenti contrastanti e li ha messi per iscritto: proprio questo gli ha permesso di ‘alleggerirsi’, trovare più sicurezza in sé stesso e rendere tangibile il suo desiderio di diventare scrittore.

“Hai scritto come Te. Senza provare a imitare qualcun altro. Questa è una caratteristica del bravo scrittore. […]”

Leggere, osservare, ascoltare e scrivere, diventano metafore per conoscerci meglio, assecondarci, riconoscere e accettare chi siamo veramente con tutti i nostri pro e i nostri contro. 

E’ un’esperienza di vita, è dinamismo, è consapevolezza!

• Sappiamo ‘leggere’ le nostre emozioni?

• Sappiamo ‘osservare’ quei dettagli che sconvolgono (sia in positivo che in negativo) la nostra vita?

• Sappiamo ascoltare la nostra mente e il nostro cuore?

• Sappiamo scrivere da Noi la nostra vita?

“[…] se davvero voglio essere uno scrittore […] Dovrei leggere, osservare, ascoltare e scrivere.”

Titolo:  CARO MR. HENSHAW -  136 pagine 

Autrice: Beverly Cleary

Editore: Il Barbagianni

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